CI VOGLIONO POLITICHE PROGRESSISTE E CORAGGIOSE
Per chiunque, lasciare un Partito che ha
contribuito a fondare, non è mai scelta facile.
Conosco la sofferenza, prima e dopo la decisione.
Una sofferenza che ho vissuto in prima persona pochi giorni fa. Massimo rispetto per chi resta, ma stima e
fiducia per chi, con coerenza e con la forza delle proprie idee e dei propri
valori, decide di intraprendere nuovi percorsi e sceglie di mettersi in gioco
in un nuovo cammino, sicuramente in salita, ma rispettoso dei propri ideali. Il
tutto senza tradire nessuno e, soprattutto, senza tradire la propria storia.
Ecco. Questo mi avvicina e mi rende solidale, dal
punto di vista umano e di azione politica, con Mirco Carloni. Soprattutto oggi,
in cui i nostri rispettivi partiti, molto diversi per storia, impostazione,
programmi e idee fondanti, si ritrovano svuotati di identità politica. Come
dire che PD e PDL sono, purtroppo, partiti incapaci di svolgere un ruolo
incisivo di azione politica, il che li ha resi immobili e sterili, persi dietro
logiche interne, personalismi e corse alle poltrone. Un esempio, cioè, di
apparato di potere, lontano dalla gente e incapace di leggere e interpretare il
profondo cambiamento socio-economico in corso.
Ovviamente io e Carloni siamo diversi, eppure in
questo momento, questa nostra scelta autonoma di lasciare il partito di
appartenenza e di occuparci delle questioni politiche, nazionali e locali, con
coerenza e serietà, ci avvicina e ci rende simili. Così come ci accomuna la
passione e l’entusiasmo per la Politica con la P maiuscola, e il desiderio di
una Fano più bella e più accogliente sotto tutti i punti di vista.
Entrambi, abbiamo iniziato a far politica da
giovanissimi, abbiamo avuto momenti di duro scontro, sempre nel rispetto delle
diverse posizioni politiche, ma abbiamo anche maturato, in tempi non sospetti
l'esigenza di mettere a disposizione della nostra Città, competenze e serietà
intorno a programmi chiari che avrebbero dovuto rilanciare l’economia, le
infrastrutture, i servizi alla persona, la salute e la qualità del nostro
territorio. Ossia un concetto di governabilità di una città, capace di andare
al di là delle appartenenze ideologiche, per offrire risposte concrete,
affidabili e serie.
Due anni fa, non avremmo mai pensato di essere i
precursori di "larghe intese" fatte alla luce del sole, senza
ambiguità di sorta, senza liste che "pescano" a destra e sinistra.
Sottolineo questo perché, oggi come allora, sono
convinto, purtroppo, che il centro Sinistra, a Fano, non sia autosufficiente
per vincere e governare. E perché credo che in un momento di crisi economica
come questo, in un momento di precarietà di condizioni di vita, la politica
dovrebbe assumersi solo la responsabilità di dare risposte chiare e di mettere
in campo programmi e progetti concreti volti a offrire qualità e servizi. Il
tutto senza trincerarsi dietro opposizioni concettuali, ideologismi di sorta e senza
pregiudiziali; anzi con la voglia di mettere a disposizione risorse,
competenze, e gli uomini e le donne migliori.
L’esperienza Aguzzi, dopo dieci anni, non ha
sortito alcun cambiamento, anzi lo
slogan “a Fano si cambia", è stato disatteso proprio perché ha messo in
campo politiche quanto mai conservatrici. Il che mi porta a credere che, oggi,
chi si propone in continuità con questa impostazione, è anacronistico e non mi
convince.
Oggi più che mai ci vogliono politiche
progressiste e coraggiose, che riportino Fano al livello che merita, in modo da
farla ritornare a dialogare con il resto del mondo.
Le politiche delle Grandi coalizioni, devono
servire per un periodo, per fare sinergia e per affrontare con grande senso di
responsabilità una crisi, che la mia generazione non ha mai conosciuto.
È proprio la mia generazione che deve avere il
coraggio di guidare questo processo con coraggio e a testa alta.
È la mia
generazione che deve tornare a far sognare Fano.
Luca Stefanelli
Consigliere comunale e candidato a Sindaco della
città di Fano
Fano, 22 novembre 2013